Visto che ieri sono riuscito a finire le cose che avevo da fare, stamattina dopo colazione ho messo le lenzuola in lavatrice, cosa che di solito faccio la domenica, e sono andato a San Luca, proprio come se fosse domenica. Dopo aver passato un giorno intero in casa in pigiama, avevo bisogno di sgranchirmi le gambe.
Andare a San Luca era solo una delle tante cose che avevo in mente di fare in questo venerdì libero.
Le altre cose che volevo fare erano:
- fare i compiti (sì, lo so, sono un secchione);
- a pranzo, cucinare il risotto coi funghi;
- passare a salutare degli amici che non vedo da prima di Natale;
- comprare la sabbietta per il gatto;
- telefonare a un’amica in Francia;
- andare alla Confraternita dell’uva a vedere se stanno tutti bene e a comprare dei libri;
- fare aperitivo alla Confraternita dell’uva.
Invece, tornato a casa, si è bloccata la porta del bagno e tutti i miei piani sono andati in fumo: ho passato la giornata in giro tra casa e ferramenta, e a cercare su internet cose da scassinatori, tra l’altro inutilmente, perché alla fine è intervenuto un fabbro.
Di tutte le cose che volevo fare, sono riuscito solo a comprare la sabbietta per il gatto (per fortuna i rifornimenti non sono stati saccheggiati) e a fare quella telefonata. Le lenzuola sono rimaste intrappolate in bagno tutto il giorno, poverette; prima di stenderle le ho risciacquate. Tutto il resto, chissà, forse lo farò domani, se non si rompe qualcos’altro, o forse la settimana prossima, se sarò ancora in smart working. Stasera ancora non sappiamo cosa deciderà di fare la Regione Emilia-Romagna.
Intanto, se dovessi fare un bilancio di questa breve esperienza di smart working, direi che, sfighe a parte, è stata più che positiva:
- pensavo di distrarmi e lavorare poco, invece ho lavorato molto e bene;
- pensavo di non saper gestire gli orari, e invece, a parte quella sera che ho lavorato un’oretta, gli orari li ho gestiti molto bene;
- pensavo di venire fagocitato dal lavoro e non riuscire a fare altro, invece ho lavorato meglio e ho avuto più tempo per fare altro.
Piccolo contro: la vita da smart worker è troppo sedentaria e se non sto attento rischio di stare per dei giorni interi seduto alla scrivania.
Piccolo pro: ho risparmiato molti soldini che quasi quotidianamente spendo per caffè al bar, pranzo fuori (quando non riesco a portarmi la schiscetta da casa) e aperitivo dopo lavoro.
Quindi, per chiudere (per ora) questo diario dallo smart working con una frase fatta: non tutti i mali vengono per nuocere.