Con quattro mesi di ritardo, segnalo che a febbraio è uscito per Salani il Repertorio dei matti della letteratura russa, a cura di Paolo Nori, scritto da una cinquantina di autori tra cui ci sono anch’io.
Abbiamo letto romanzi, racconti, poesie di autori russi e, leggendo, ci siamo appuntati certi personaggi, e soprattutto certi atteggiamenti peculiari di certi personaggi, che contenevano un guizzo di follia. Ne abbiamo trovati tantissimi.
Scrivere in cinquanta e avere tutti più o meno lo stesso stile era parte del gioco: il lettore ha tra le mani un libro uniforme, che sembra scritto dalla stessa penna. Per questo, sempre per stare al gioco, non posso dire cosa ho letto e cosa ho scritto io personalmente. Non è importante.
Ciò che è importante è che è venuto fuori un bel libro. Si ride molto e a volte si rischia di piangere, e questo basta.