Cartoline estive

A luglio Giulio Perrone Editore ha tempestivamente dato alle stampe Cartoline estive, una raccolta di racconti brevissimi, così brevi che si potrebbero scrivere su una cartolina. E infatti sono cartoline letterarie, io ne ho scritte due, una l’ho spedita da Rimini nel 1992 e una qualche anno fa, da una spiaggia segreta che forse oggi… Continua a leggere Cartoline estive

Piccolo editor

Sto leggendo Il grande gioco di David Almond. Avevo preso il libro in Sala Borsa Ragazzi a marzo, prima del lockdown, e poi tra lavoro, consegne, compiti e altre letture, ho rimandato la lettura fino a maggio. Tanto finché le biblioteche non riaprono, i prestiti non scadono. Negli anni, prendendo i libri in biblioteca, mi… Continua a leggere Piccolo editor

Sabato 9 febbraio alle 14

L’anno scorso mi hanno dato un compito particolare. Era questo: RACCONTATE QUELLO CHE VEDETE FUORI DALLA VOSTRA FINESTRA SABATO 9 FEBBRAIO ALLE 14. Quella volta ho avuto molte difficoltà a raccontare qualcosa, perché dovevo raccontare ciò che succede in una strada di periferia un sabato pomeriggio qualsiasi. Risposta: niente. Scrivere qualcosa sul niente non è… Continua a leggere Sabato 9 febbraio alle 14

Soltanto in California

In altri termini, non scrivete “scene alla californiana”. Si tratta di scene in cui due personaggi, che si conoscono appena, si siedono per bere un caffè e cominciano subito a parlare con intimità dei segreti più profondi e nascosti della loro vita: «Ho passato un’infanzia schifosa. Per punirmi mia madre era solita ficcarmi la testa… Continua a leggere Soltanto in California

Non cade foglia che Dio non voglia

Il mondo di una storia deve essere sufficientemente piccolo affinché la mente di un singolo artista possa abbracciare l’universo immaginario da essa stessa creato e giungere a conoscerlo con lo stesso grado di profondità e precisione con cui Dio conosce quello che ha creato. Come era solita dire mia madre: «Non cade foglia che Dio… Continua a leggere Non cade foglia che Dio non voglia

Una storia portatile

«Qual è la sua ambientazione?» chiedo io. «L’America» risponde allegramente lo sceneggiatore. «Mi pare un po’ vasta. Ha in mente qualche zona in particolare?». «Bob, non ha importanza. Questa è la quintessenza della tipica storia americana. Parla di divorzio. Cosa potrebbe esserci di più americano? La possiamo ambientare in Louisiana, a New York o nello… Continua a leggere Una storia portatile

Il mio problema coi poeti

A volte mi capita, quando vado in libreria, di sfogliare dei libri di poesia, e tra le righe, nei versi dei poeti contemporanei, leggo sempre un sottotesto che afferma, con un certo compiacimento: «Ora ti stupirò». Ecco, il problema, che è più evidente nella poesia, ma vale anche per la prosa, è che se uno… Continua a leggere Il mio problema coi poeti

Leggere ad alta voce

Quest’anno, se dovessi dire qual è la cosa più importante che ho imparato, direi: leggere ad alta voce. Per sapere se un testo funziona o no, basta leggerlo ad alta voce: si capisce subito. È come una magia: giri e rigiri una frase sul foglio e non va mai bene; poi la leggi ad alta… Continua a leggere Leggere ad alta voce

Girare

Cose che giro: le pagine di un libro; la lampada sul tavolo; ruote e rotelle, viti e bulloni, manopole, maniglie e manovelle; la chiave nella serratura; la pasta, il sugo, le frittate anche al volo; giro il calendario; un film, lo girerei se fossi capace; una cambiale, spero di no, ma se dovessi, ok, la… Continua a leggere Girare